“Switch off” il nuovo singolo di Cristiano Turato. Intervista


Musicista, speaker, cantante eclettico e versatile. Innamorato della computer music, dei sintetizzatori, suono chitarra, basso, piano e qualsiasi strumento dotato di corde che si lascia toccare. Adora il pop/rock elettronico e non disdegna i palchi acustici. Lo affascina molto l'edm, ambient e tutto quello che possa essere epico e che vibri con lui e il mondo. È assolutamente privo di limiti e questo gli permette di gustare ogni esperienza che ha davanti.

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui per saperne di più sul nuovo singolo “Switch off” e i prossimi progetti.

Ciao Cristiano, benvenuto su Odalis News! Una carriera che inizia negli anni '90. Come si è evoluta la tua musica nel corso degli anni?
Ciao. Nei rigogliosi anni ’90, quelli dei soli di chitarra e delle belle canzoni, dove non esisteva, o quasi, l’inquietante abitudine di “autotunnare” le voci più stonate, si sceglieva quella via brutta e cattiva nella quale si faticava parecchio, e cioè, studiare. Io ho iniziato tra i 13 e 14 anni a esibirmi negli spazi messi a disposizione nel centro parrocchiale del paese, dove abitavo. Ricordo chiaramente che partecipavo alla messa delle 9, in cui mi divertivo ad ascoltare i ragazzi della band che suonavano dal vivo in chiesa. Immaginate una band rock con batteria, basso, chitarra e tastiere suonare un certo tipo di canzoni, a tutto volume, e la gente partecipava. Sembra preistoria. Le mie sono cellule di memoria da conservare e condividere, e non per saudade di un mondo che rimpiango, ma per la gioia semplice delle cose. Ora siamo in un epoca dispotica dove si denuncia il vicino per il gallo che canta o per il campanile che suona a festa. Abbiamo smesso di essere felici, e l’abbiamo voluto noi. Tornando a noi. In quelle domeniche, in mano al chitarrista, notai una chitarra rossa fiammante e un sacco di manopoline, era una Eko, e me ne innamorai.Già da piccolino comunque, ho vissuto a casa dei miei nonni fino ai miei 13 anni, ho sempre avuto la possibilità di ascoltare musica attraverso una grande vecchia radio, di quelle con la manopolona grossa per sintonizzare le stazioni sopra, e il gigantesco giradischi sotto. La mia musica si è evoluta così, ascoltando moltoma rimanendo fermo in quel momento di cui parlavo prima, dove tutto mi sembrava speciale e felice. Ogni mia produzione ha il sapore di una scelta fatta per e con la felicità, in primis la mia, fuori dagli stereotipi moderni da seguire, altrimenti…, e perfettamente in simbiosi con ciò che mi regala più soddisfazione interiore.

“Switch off” è il tuo nuovo singolo. Com’è nato il testo? Qual è la sua storia?
“Switch off” nasce dopo un seminario durato un giorno, di una mia carissima amica Mirella Santamato, scrittrice e poeta. In quella giornata, incuriosito da mille storie e immerso in una condivisione gioiosa tra persone pensanti, fui attratto da un esperimento riguardo il “riflesso condizionato” di Ivan Pavlov. Alla fine del seminario avevo già scritto parte del testo, e poche settimane dopo era pronta la struttura del brano. 
  
Cosa puoi dirci riguardo il videoclip del singolo?
Ammetto che è stata una giornata calda e di felicità. Voglio ringraziare Carol Carraro che ha girato e montato il videoclip, e tutti gli amici che si sono messi a disposizione divertendosi. Il videoclip non è altro che la visione all’eccesso e ironica dei social, un mondo fintamente vero e realmente falso, dove ognuno di noi si mostra, quasi sempre, per ciò che non è. Ecco che in questo senso entra in gioco l’esperimento di Pavlov sul riflesso condizionato. Si parla del 1900 ma sembra che ancora oggi l’essere umano abbia capito poco o nulla delle conseguenze sulla nostra capacità di scelta, condizionata da eventi esterni a noi stressi.

Quale consiglio puoi dare a chi vuole iniziare una carriera musicale?
Fate esperienza, qualunque sia, facendo attenzione, però, a non dimenticare mai il valore del sacrificio. Studiate come se non doveste mai finire di farlo. Più studierete e più la vostra sete di sapere vi porterà a scoprire nuovi aspetti che vi serviranno per proseguire il vostro percorso. Io non ho finito ancora.

Prossimi impegni?
Live. Vi invito il 22 luglio 2022 a Villa Campello Monza-Brianza e il 31 luglio 2022 a Fiamene Negrar di Valpolicella. In tutti e due gli eventi avrò al basso Max Gelsi. Le produzioni invece non si fermano, a breve usciranno altri singoli. Io e Maurizio Vercon abbiamo già confezionato, poi, un brano per il prossimo San Remo. Vediamo un pò che succede.