Devo Nod ci racconta il suo nuovo singolo "I Like"


Devo Nod è un artista di Venezia alla prima esperienza solista dopo una carriera negli anni 2000 come cantante dei Phonica (band che ha aperto i concerti di molti artisti internazionali, tra cui Jamiroquai, James Brown, Elisa, Le Vibrazioni, Piero Pelù, Francesco Renga, Stadio e molti altri) con la quale ha pubblicato 3 album con video in rotazione su emittenti nazionali come (ALL MUSIC su tutte all’epoca la più nota). Poi dal 2012 ha lavorato con le grunge band X-Ray Life e Pacino, realizzando in lingua inglese altri 2 album distribuiti in tutto il mondo.

Dal Sound Punk moderno con atmosfere Dark e Metal, questa volta spinge la sua creatività senza filtri in questo album dal titolo “ANNO ZERO”, registrato grazie al tempo concesso dalla pandemia, in uscita il 16 dicembre 2022.

In occasione dell’uscita del nuovo singolo “I Like” abbiamo intervistato il cantautore rock. Ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao, benvenuto su Odalis News! Vuoi dirci qualcosa di te prima di introdurre la tua nuova uscita? 
Sono da sempre un cantautore rock e principalmente la mia carriera si è sviluppata con tre importanti band: i Phonica, gli X-Ray Life e i Pacino, con le quali ho suonato in giro per l’Italia per anni. Ora ho deciso di fare qualcosa in autonomia ed eccomi qua.

Qual è il significato del tuo nuovo singolo “I Like”? 
Bisogna prestare attenzione a quello che può succedere alla nostra mente quando si alterano le percezioni. Mantenere il controllo è una cosa molto importante.

Quali sensazioni pensi possa regalare questo brano a chi lo ascolta? 
Penso che sia un brano che trasmette la voglia di lasciarsi andare, da molta energia. Un pezzo rock da ballare.

“ANNO ZERO” è stato registrato grazie al tempo concesso dalla pandemia. Come hai vissuto questo periodo, da lavoratore dello spettacolo senza poterti esibire live? 
Non sono una persona che si abbatte, ho avuto molta ispirazione e scritto tanto, ho fatto dei live in streaming e appena si è potuto mi sono esibito live. Diciamo che ho ottimizzato i tempi morti registrando nel mio studio.

Come artista, quanto è importante la ricerca e la sperimentazione di nuove sonorità? 
Tantissimo, a me piace molto ad esempio lavorare in studio coi campionatori, adoro mescolare il rock e la musica elettronica, magari inserendo influenze di altri generi. Il mio disco infatti, come sentirete presto, è molto vario. Sicuramente se dovessi uscire con un secondo album sarebbe ancora più particolare. Non mi è mai piaciuto catalogarmi dentro ad uno stile in particolare.

Qual è l’insegnamento più importante che hai appreso fino adesso dalla musica? 
Per anni ho cercato, sbagliando, di fare musica che piacesse agli altri oltre che a me. Ora ho capito che per prima cosa deve piacere a me, deve essere uno sfogo per il mio animo. Ora faccio musica solo per me stesso, se poi piacerà anche agli altri ancora meglio.