“Morea: Reasonless”, l’EP che celebra i classici della musica italiana


Con “Morea: Reasonless”, l’artista ci offre un viaggio intimo tra grandi classici della musica italiana, reinterpretati con sensibilità e uno stile moderno. L’EP include brani iconici come “Amandoti” ed “Emozione da poco”, arricchiti da inedite barre che ne amplificano l’intensità. Il progetto rappresenta una sintesi perfetta tra passato e presente, un omaggio rispettoso che allo stesso tempo sperimenta nuove sonorità.

Tra le tracce spicca “Una ragione di più”, il celebre brano reso immortale da Ornella Vanoni. Morea riesce a infondere una nuova luce a questo capolavoro, trasformandolo attraverso arrangiamenti pop rock ed elettronici, senza mai tradire l’essenza originale. Il singolo affronta con toccante profondità il tema del dolore e della crescita legati a una scelta sofferta, dimostrando la capacità dell’artista di far vibrare emozioni universali attraverso la sua musica.

"Reasonless" evoca l’idea di qualcosa senza ragione apparente. Qual è il significato di questo titolo per te e come si collega al tuo percorso artistico?
“Reasonless” rappresenta quel senso di ricerca che spesso accompagna il mio percorso artistico. È il momento in cui ci si sente senza direzione, ma allo stesso tempo è proprio in quella “assenza di ragione” che nasce la possibilità di esplorare nuove emozioni e suoni. È anche il modo in cui prendo la mia vita: penso che le scelte più importanti a volte debbano essere fatte anche con l’assenza di ragione. È un po’ il mio mantra, perché la ragione a volte ci mette dei paletti, impedendoci di godere pienamente del momento e delle esperienze.

La reinterpretazione di “Amandoti” ed “Emozione da poco” include barre inedite che esprimono i tuoi sentimenti. Puoi condividere una frase o un concetto di queste barre che ti rappresenta particolarmente?
Una barra che mi rappresenta particolarmente di Amandoti è: “ Disonesto, non t’importa se un minuto mi basta per viverci, amami, anche tu io non resisto più…..” Questa frase esprime una vulnerabilità profonda, un bisogno di essere visti e amati, nonostante le contraddizioni e le imperfezioni. È una ricerca di connessione autentica, anche nel caos e nell’incertezza, un invito a vivere l’emozione senza paura del giudizio. Mentre per quanto riguarda un emozione da poco La frase che mi rappresenta particolarmente è: “Può rovinare il tuo patetico modo di fare, ricordarti di un’ora fa.” Questa barra esprime un senso di esasperazione verso chi non riconosce l’importanza di certi momenti e relazioni. È una riflessione sulla superficialità di alcune persone che, pur avendo vissuto qualcosa di intenso, sembrano ignorarlo o dimenticarlo troppo facilmente, lasciando dietro di sé solo vuoto.

Rendere il passato rilevante per il presente non è semplice. Quali sono stati gli spunti che hanno guidato il tuo team nella creazione degli arrangiamenti?
Per rendere il passato rilevante nel presente, abbiamo lavorato per tradurre l’essenza emotiva dei brani originali in una chiave pop rock. Gli arrangiamenti sono stati guidati dall’idea di preservare l’intensità e il messaggio dei pezzi, ma con un’energia più diretta e moderna. Le chitarre, i ritmi incisivi e le sonorità attuali hanno dato ai brani una nuova vita, permettendo di connettersi al pubblico di oggi senza perdere il rispetto per le radici da cui tutto è partito.

Hai citato l’importanza di lavorare con musicisti e tecnici che hanno contribuito alla tua visione. Quanto è cruciale per te il lavoro di squadra nella creazione di un progetto artistico?
Il lavoro di squadra è fondamentale per me nella creazione di un progetto artistico. Avere il contributo di musicisti e tecnici con visioni diverse arricchisce enormemente il risultato finale. Le opinioni e le prospettive di chi collabora con me spesso portano a idee che da sola non avrei immaginato, rendendo il lavoro più completo e sfaccettato. Credo che la forza di un progetto nasca proprio dal dialogo e dalla fusione di energie e talenti diversi, che insieme creano qualcosa di unico e autentico.

Guardando al futuro, pensi che continuerai su questa strada di reinterpretazione, o stai già immaginando un progetto completamente inedito?
Fare cover riarrangiate è stata un’esperienza che mi ha permesso di scoprire e valorizzare la mia scrittura. Mi piace reinterpretare brani storici, dando loro una nuova vita e raccontandoli attraverso il mio punto di vista e la mia chiave musicale. È qualcosa che amerò sempre fare, perché è un modo per dialogare con il passato. Tuttavia, guardando al futuro, sento il desiderio di esplorare un progetto completamente inedito, dove possa esprimere ancora più profondamente chi sono e le mie emozioni, creando qualcosa di nuovo e personale.